Cenni storici
L’antica Festa d’Autunno, o più comunemente chiamata “Sagra del Folpo”, è una manifestazione che ha radici molto antiche. Sicuramente risale a prima del 1600-1700, da prima come mercato franco per la vendita del bestiame e raccolto, poi come vera e propria manifestazione ed evento annuale.
Lo storico Andrea Gloria, nel “ Territorio Padovano illustrato “ del 1862 , scrive che a Noventa: “ frequentatissima v’è la Fiera annua in ottobre della quale Girolamo Vendramin ottenne la conferma nel millesettecentocinquantotto, trasferita la 2^ domenica di ottobre per la Ducale 11 settembre 1776 ”. In quel tempo, infatti, il Doge Francesco Loredan decretò “ che sia rinnovata la concessione di un mercato franco da farsi nella 2^ domenica e lunedì susseguente di ottobre di cada un anno nella pubblica già capace strada “. Si trattò di un rinnovo di vecchie concessioni di cui non ci è dato di sapere l’epoca precisa di origine.
Fu proprio nel 1776 quando alla Sagra Del Folpo fu assegnata la data che ancora oggi onoriamo e rispettiamo ogni anno, la 4^ domenica di ottobre. Ancor prima però cadeva nella domenica della Madonna del Rosario una festa molto sentita dagli abitanti di quel tempo.
Già in quel tempo, la fiera, favoriva soprattutto l’economia agricola locale, ampliando così un mercato locale altrimenti povero e ristretto. A migliorare l’afflusso e gli scambi fu proprio la concessione da parte della Repubblica di Venezia, la quale mise una franchigia dai dazi per le merci che fossero capitate nella Fiera di Noventa.

La nostra Sagra del Folpo, oggi
La Fiera conservò per tutto il secolo scorso, e parte del nostro, queste caratteristiche di mercato agricolo autunnale, allargato sino a comprendere il martedì; questo fino a quando l’economia del paese acquistò carattere decisamente industriale.
I giorni di fiera sono cadenzati dalla componente di divertimento, di festa paesana, oggi così evidente ed anzi fondamentale: come nel ‘700 gli attori girovaghi, le bancarelle attiravano anche i patrizi veneziani fuori dalle loro ricche dimore, e nell’800 era frequentatissima non solo per il mercato agricolo, così ai nostri giorni la Fiera attira a migliaia bambini, ragazzi, famiglie intere per le giostre e i vari divertimenti, le bancarelle con i prodotti artigianali locali.
All’interno della Fiera si ha la possibilità di ristorarsi e ristorarsi presso le 6 bettole tipiche o fermandosi dai “ folpàri “, ultimi rappresentanti dell’antica tradizione.
La manifestazione, inoltre, si conclude ”con il botto” con un affascinante spettacolo pirotecnico che illumina tutta l’area il martedì sera.