La stazione del tram a Noventa era sulla linea ferroviaria Padova-Fusina della società Veneta, fondata nel 1872 dall’imprenditore padovano Vincenzo Stefano Breda.
Negli anni trenta divenne assai popolare la tramvia che percorreva la riviera del Brenta che aveva inizialmente il capolinea in piazza Garibaldi, quindi alla stazione di Santa Sofia, in via Morgagni, scomparsa nel secondo dopoguerra.
Frequentata specialmente nella stagione estiva, la travia offriva una suggestiva occasione di svago lungo un itinerario artistico, ricco di ville venete.
Lasciate alle spalle le fermate della Stanga e di Ponte di Brenta, la tramvia si inoltrava toccando Noventa Padovana, Strà, Fiesso d’Arico, Dolo, Mira, Mira Lanza, Oriago e infine Fusina. Qui avveniva il trasbordo dei viaggatori sul vaporetto che attraverso il bacino di San Marco giungeva alla Riva degli Schiavoni. E, diceva chi se ne intendeva, nessun impatto di Venezia era migliore di questo, provenendo da Fusina.
A luglio e agosto c’erano i “patiti” che la percorrevano quotidianamente per spingersi poi al Lido. Un viaggio che durava quattro ore, due alla mattina e due alla sera. Una villeggiatura povera, ma sana e serena, senza pretese. Erano anni tranquilli, la guerra era ancora lontana.
